19 de setembro de 2024

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La sconfitta della censura in Rio-2016

Scritto da Thiago Cassis

Tradotto da Walter Falceta

 

L’inizio dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro sono stati caratterizzati da scene di brutalità e l’autoritarismo. La polizia ha cercato di impedire le manifestazioni pubbliche contro il colpo di stato in corso in Brasile.

Durante la Coppa del Mondo del 2014, tutto era permesso. Insulti scioviniste sono state fatte contro la presidente Rousseff, in particolare da parte dei ricchi. I media hanno cercato di amplificare questi insulti.

Ma l’azione repressiva si è rivelata insostenibile. Perché è diventata notizia nei media di tutto il mondo e, ora, è stata condannata dai tribunali.

Secondo una decisione del giudice federale João Augusto Carneiro Araujo, della 12ª. Corte Federale di Rio de Janeiro, “non c’è motivo di qualsiasi divieto di manifestazioni pacifiche di natura politica attraverso manifesti, uso di t-shirt e altri mezzi legali a siti ufficiali del Giochi olimpici e paralimpici di Rio 2016”.

Questa decisione mostra il carattere antidemocratico e autoritario del governo illegale di Michel Temer.

Con la possibile conferma del colpo di stato in Senato, giorni peggiori sono in arrivo per i cittadini che lottano per la libertà e la democrazia in Brasile.

L’ingiunzione emessa dal giudice federale stabilisce anche una multa di R$ 10.000 reais per chi viola il diritto di libera manifestazione pacifica durante i Giochi.

Un gruppo di avvocati ha preparato un modello di habeas corpus in modo che le persone possono proteggersi da un eventuale arbitrarietà della polizia (disponibile qui).

Le Olimpiadi sono solo all’inizio. Così, è certo che altri atti di repressione, come si sono visti finora, continueranno. Ma le persone continuano a lottare per esercitare il diritto di porre fine al colpo di stato in corso nel paese.

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La prima medaglia d’oro del Brasile è venuta con la vittoria di una donna nera, di origine povera. Lei e molti altri atleti hanno ricevuto il sostegno di un programma sociale chiamato “Bolsa Pódio”, creato dal governo di Dilma Rousseff.

Questo è il primo governo che ha sviluppato vari programmi per sostenere lo sport. L’azione è risultato di sforzi del governo di Luiz Inácio Lula da Silva..

Il monopolio dei media, ovviamente, nasconde questi fatti, al fine di realizzare il progetto di colpo di stato delle elite brasiliane.